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Russia, Francia - 22 ottobre 2014Torna all'indice →

In Russia dopo la morte di de Margerie timori per un cambio di strategia di Total

La Russia, appena giunta la notizia del disastro aereo allo scalo di Vnukovo a Mosca, era già ben conscia di aver perso un "amico", come lo stesso Vladimir Putin lo aveva definito nel suo telegramma di condoglianze. Ma la morte del numero uno di Total Christophe de Margerie, morto ieri notte a 63 anni in un incidente aereo, potrebbe significare ben altro: la più grande azienda francese potrebbe anche cambiare politiche nei confronti di Mosca. E sicuramente questo non sorride al Cremlino. In particolar modo in un frangente storico e geopolitico così complesso. Tutti i giornali russi, e già ieri la tv Rossia 24, mettevano il risalto i rischi che la morte di de Margerie e il cambio al timone di Total portano con sé. De Margerie era a capo della società dal 2007. E con lui Total ha iniziato la sua espansione in Russia, sottolinea la radio Business FM. Da allora, la Russia è diventata una regione chiave per Total. Nel 2013, la produzione in Russia della compagnia francese è aumentata del 16% rispetto all'anno precedente. Questa dinamica per Total era il top rispetto a tutte le regioni in cui la compagnia è presente, sottolinea il quotidiano Vedomosti. Nel contesto delle sanzioni occidentali società Total è diventata uno dei pochi colossi internazionali, che hanno continuato la loro attività in Russia. Questa cooperazione "si è svolta esclusivamente grazie a de Margerie" riporta il quotidiano "Komsomolskaya Pravda" citando un esperto. Peraltro a Mosca, de Margerie si trovava non per caso. Era volato nella capitale russa per la 28a riunione del Consiglio consultivo per gli investimenti esteri, presieduto dal primo ministro Dmitry Medvedev. Nel corso della riunione, il capo della Total, aveva fatto un discorso duro contro le sanzioni, sottolineando che complicano il lavoro delle imprese europee e americane in Russia, riportano fonti di "Kommersant".