Sciovinismo culinario: i fratelli Michalkov-Konchalovskij apriranno la catena di fast food “Mangiare a casa!”

Correva l’anno 1990 quando a Mosca, per l’apertura del primo McDonald’s, migliaia di persone si misero di nuovo disciplinatamente in coda, questa volta non per rifornirsi di beni di prima necessità ma per assaggiare i famosi hamburger del “mondo libero”. Venticinque anni dopo, complici le sanzioni volute da Washington per la crisi ucraina, i russi sembrano aver perso interesse per lo stile di vita stelle e strisce. Così, McDonald's si trova a chiudere uno dei suoi famosi fast food: accade a Stroitel, nella regione di Belogorod. In realtà non è lo scarso successo commerciali a dettare la chiusura, quanto il mancato raggiungimento di un accordo con i proprietari dei locali sull'estensione del contratto di affitto. La chiusura dovrebbe essere operativa da metà maggio. Un altro segno dei tempi in materia di ristorazione, assai più significativo, arriva da Mosca, dove sta per essere avviato un progetto che punta alla creazione di una rete nazionale di fast food “patriottici” dal nome “Mangiare a casa!”. Lo hanno proposto il regista premio Oscar Nikita Mikhalkov e il fratello Andrej Konchalovsky, anch’egli insigne cineasta. Per la natura socio-politica del progetto, i due fratelli avevano chiesto un finanziamento pubblico di circa un miliardo di rubli (17 milioni di euro), ma nonostante il sostegno del Cremlino avranno solo i 680 milioni di rubli (12,4 milioni di euro) che vengono assegnati grazie a un programma di governo già esistente per il sostegno alle piccole e medie imprese, come ha spiegato la portavoce del vice premier Arkady Dvorkovich, incaricato dal presidente di valutare l'idea. Va ricordato che in Russia esiste da anni una catena di fast food nazional popolare, Moo-Moo, che da anni propone con successo piatti tradizionali, dal borsch alle cotolette alla Kiev agli sformati di funghi e altri long sellers della cucina popolare russa.