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Georgia - 27 maggio 2015Torna all'indice →

Gli archeologi: è georgiano il vino più antico del mondo

Un equipe di archeologi ritengono che lo scavo di Imiri, nella Georgia sud-orientale contenga reperti che una volta per tutte potrebbero dimostrare che da queste parti si trovi la produzione vinicola più antica al mondo. Ottomila anni fa, durante l’era neolitica, allevamento e agricoltura erano molto fiorenti nei tre villaggi che ora compongono il complesso di rovine di Shulaveri, nella valle di Marneuli. Uno dei prodotti che veniva coltivato e raccolto era l’uva per fare il vino. Stephen Batiuk, dell’Università di Toronto ha detto che in queste zone sono stati trovati resti delle prime uve coltivate, probabilmente utilizzate nella prima produzione di vino. Un vaso di vino fu scoperto nel Shulaveri, a testimoniare anche l’inizio di una produzione vinicola. Ma si ritiene che qui la produzione di vino potrebbe essere nata ancor prima, facendo risalire a questo luogo l’attività vinicola di tutta la Georgia dal 6.000 a C. “Lo scopo di questo progetto - ha spiegato David Lordkipanidze, direttore del Museo Nazionale della Georgia - è ripercorrere la storia dell’agricoltura. Non solo per il vino, di cui qui abbiamo trovato tracce di vinificazione molto antica, ma anche per capire come venissero trattate le erbe e altri tipi di prodotti agricoli. Per dimostrare che il Caucaso e la Georgia facevano parte di questo grande territorio geografico, soprannominato Mezzaluna Fertile (Fertile Crescent), dove si trovano le prime tracce di agricoltura, che da qui iniziarono probabilmente a diffondersi nelle prime civiltà”. In Georgia si trovano più di 500 varietà d’uva. L’esportazione del vino rappresenta il 5% degli scambi totali. Secondo la Georgian Wine Agency, dal 1 gennaio al 30 settembre 2014, sono stati esportati 42,8 milioni di bottiglie di vino verso 39 diversi paesi di tutto il mondo.