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Azerbaigian - 24 giugno 2015Torna all'indice →

Le Ong accusano il Comitato olimpico di “tacere” sugli abusi in Azerbaigian

Le Organizzazioni non governative hanno accusato il Comitato olimpico europeo di “sportswashing”, ossia di aver “lavato” nello sport i panni sporchi degli abusi dei diritti umani dei quali è accusato il governo dell’Azerbaigian. In un comunicato del Comitato si sottolinea che bandire un giornalista “è assolutamente contro lo spirito sportivo” e si assicurato che la questione verrà discussa con le autorità azere. Queste hanno infatti rifiutato il visto e l'accredito al corrispondente sportivo del Guardian, Owen Gibson, la persona incaricata dalla testata di seguire i Giochi europei in Azerbaigian. La decisione, scrive lo stesso Guardian, “sembra essere collegata al reportage di dicembre sulla preparazione dei Giochi”. In quell'occasione Gibson aveva incontrato diversi esponenti anti-Aliev, tra cui la giornalista Khadija Ismayilova “che ha indagato sulla corruzione” del regime ed è adesso in prigione. Ma il presidente del comitato, Patrick Hickey, ha sottolineato che nonostante si sia lavorato in silenzio per risolvere la questione della libertà di stampa, “c'è una cosa che non possiamo fare, ed è dettare legge su uno stato sovrano e su come deve gestire i suoi affari interni”. Secondo Human Rights Watch esistono altri casi di visti e accrediti negati a giornalisti stranieri. Il regime sta cercando di correre ai ripari: nei giorni scorsi 150 manifestanti filo-Aliev si sono riuniti di fronte a diverse ambasciate straniere per denunciare la campagna anti-Azerbaigian.