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Russia - 22 luglio 2015Torna all'indice →

Operazione nostalgia: torna alla Lubianka la statua di Dzerzhinsky, fondatore della Ceka

Mosca sembra essere pronta per il ritorno di Felix Dzerzhinskij alla Lubianka, quanto meno in effige. Il monumento al fondatore della polizia segreta sovietica è diventato - leggiamo su Askanews - motivo di una vera e propria battaglia per i comunisti russi (Kprf), i cui esponenti sostengono di aver raccolto più di 150mila firme per il ripristino della statua. Non tutti, però, credono all’ “operazione nostalgia”. Già il sito news, gazeta.ru, dopo aver raccolto alcune testimonianze ha evidenziato alcuni dubbi sulla veridicità delle raccolta di firme dei moscoviti. Dzerzhinsky, grande amico nonché collega rivoluzionario di Lenin, passò alla storia come primo direttore della Ceka, la prima Polizia segreta sovietica, che egli diresse negli anni successivi alla Guerra civile russa, durante il periodo del terrore rosso. Dopo la morte di Lenin fu tra i più accesi sostenitori di Stalin; morì mentre pronunciava un discorso contro l'opposizione trockijsta. Ironia del destino, "Felix di ferro", di natali aristocratici, divenne una figura mitica della neonata Unione delle Repubbliche socialiste sovietiche, tra le più cupe e inquietanti. E davanti alla Lubjanka, per lunghissimi anni sede del KGB e, oggi, dei servizi segreti russi, sorgeva una grande statua a lui dedicata, abbattuta con il crollo dell'Unione Sovietica.