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Russia - 18 maggio 2016Torna all'indice →

Riapre a Mosca l’Aragvi, il ristorante soviet chic tempio della cucina georgiana

Il ristorante di Mosca Aragvi, in epoca sovietica leggendario tempio della buona cucina, rifugio dell’intelligenzija, ma anche di spie e i cosmonauti, ha riaperto i battenti dopo che un investimento di ben 17 milioni di euro lo ha riportato al passati splendore. Dice Gor Nahapetyan, uno degli uomini d'affari che lo gestisce, con alcuni soci: “La ristrutturazione ha richiesto sei anni, perché abbiamo dovuto installare dei complicati sistemi di utenze. Cos'è, infatti, la cucina del Caucaso senza una grande fiammata? Per questo abbiamo installato un sistema che permettere di cuocere a carbone all’interno dell’edificio, un duro lavoro. Vi hanno lavorato numerosi architetti e progettisti”. “Abbiamo foto fantastiche in cui Mstislav Rostropovitch, violoncellista e direttore d'orchestra sovietico, con tanto di parrucca, dirige i camerieri. O del cantante Vladimir Vysotsky, che qui si è esibito, o ancora dei reading del poeta Evgenjy Evtushenko. Saremo capaci di ricreare questa atmosfera dentro queste mura? Questa è probabilmente la nostra sfida più grande”. “Ogni giorno - ha raccontato ancora l'imprenditore - la gente veniva a bussare alla porta prima dell'inaugurazione. Uno di loro ci ha convinto a organizzare una cena-evento per lui e i suoi amici, perché 50 anni fa in questo posto avevano festeggiato la loro laurea. Erano fisici nucleari”. Il locale di Stato fu aperto nel 1938, in piena epoca di Stalin, che – come noto – era georgiano. Con la caduta dell'Unione sovietica era stato privatizzato, per cambiare gestione diverse volte. Aveva però perso velocemente la sua irripetibile atmosfera, un mix dato dallo sfarzo nel decor, dalla buona cucina, clientela varia e interessante e, soprattutto, calda ospitalità caucasica, per chiudere i battenti nel 2003. Oggi riapre sotto la guida di Galina Fleishman, chef specializzata in cucina del Mar Nero.