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Un grande centro commerciale che venda solo prodotti “Made in Russia”, ma con qualità e design in grado di competere con l'offerta europea. È il sogno cui stanno lavorando tre giovani russi - Artem Kurseitov, Konstantin Maier e Maria Kurseitova - che a San Pietroburgo hanno già aperto un punto vendita dove si possono comprare, tra le altre cose, matrioske di design, t-shirt con gli scrittori russi classici in versione hypster e caviale di alta qualità. Sotto l'acronimo Num (Nazionalnyj universalnyj magazin), che riprende la più nota sigla Gum (i celeberrimi grandi magazzini sulla Piazza Rossa), gli ideatori del progetto stanno raccogliendo diversi brand russi - dall'abbigliamento al design passando per i prodotti alimentari - selezionati accuratamente per originalità e qualità.
"L'idea è quella di dare una vetrina a tutti quei piccoli produttori e creativi, che lavorano per lo più sui social network o nei mercatini stagionali, e dimostrare che anche il Made in Russia' può essere attraente e competitivo” ha spiegato all'AGI Kurseitov. “Molti sono imprenditori e bravi artigiani, ma non sanno fare marketing - ha aggiunto Maria Kurseitova - altri sono già venduti in Europa, ma sono ancora poco conosciuti in patria".
Un nome su tutti, quello di Tatiana Parfyonova, apprezzata stilista pietroburghese di cui Num vende cuscini e mascherine per gli occhi decorate a mano. Tra i marchi rappresentati vi è anche “Mother Russia”, che produce magliette su cui vengono riletti, in chiave contemporanea e ispirandosi alle ultime tendenze, alcuni dei simboli della cultura russa come gli scrittori Lev Tolstoj o Anton Cechov, che qui diventano hypster pieni di tatuaggi.
Vi è anche un altro criterio molto chiaro che regola la scelta dei prodotti: "Niente politica", racconta Mayer, spiegando che Num non è interessata a tutto il fiorire di gadget che utilizzano il ritratto del presidente Vladimir Putin in ogni sua possibile declinazione. "Ora va di moda, ma noi vogliamo fare un business nuovo - aggiunge - :ci vorranno due o tre anni per cambiare la mentalità dei clienti russi, fare in modo che superino lo stereotipo, secondo cui il 'made in Russia' è di scarsa qualità e non di tendenza, ma noi siamo sicuri che questo avverrà”.
I ragazzi di Num definiscono il loro progetto "patriottico" perché mira a valorizzare quanto di meglio produce il paese, ma dicono di non volere finanziamenti dallo Stato, impegnato negli ultimi due anni in una battente campagna di “sostituzione delle importazioni” un po' in tutti i settori dell'economia. “Cerchiamo investitori, che possono anche essere stranieri - dice Kurseitov - : basta che condividano le nostre idee”. Ora Num sta lavorando per aprire un punto vendita nel centro di Mosca, nella prestigiosa via Kuznetsky Most, mentre è allo studio il progetto di un vero e proprio department store solo 'made in Russia'. “Per questo, abbiamo stimato un investimento di 2 milioni di dollari e stiamo conducendo negoziati con possibili finanziatori sia a Mosca, che a San Pietroburgo”, spiega la Kurseitova, che guarda già al passo successivo.