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Russia - 14 luglio 2016Torna all'indice →

Pietroburgo dice “No, grazie” al Cristo dello scultore Tsereteli

Insiste a voler lasciare il suo segno nell’elegante profilo di Pietroburgo, ma viene respinto per la seconda volta: la gigantesca statua di Cristo dello scultore di origine georgiana Zurab Tsereteli "danneggerebbe l'aspetto architettonico di Pietroburgo", ha detto un rappresentante della diocesi locale della Chiesa ortodossa russa. Tsereteli aveva già in passato offerto alle autorità della capitale di installare una suo opera: allora si trattava del magniloquente monumento a Pietro il Grande, incongruamente finito a deturpare le rive della Moscova. Ora anche la statua di Cristo, alta circa 80 metri (33 metri di statua e 47 di piedistallo), viene rispedita al mittente: secondo l'arciprete Aleksandr Pelin il monumento, se installato a Pietroburgo, "potrebbe causare danni irreparabili all'aspetto architettonico della città". Che, in effetti, trae gran parte del suo fascino dall’elegante scansione di linee orizzontali. Pelin ha giustamente portato come esempio il monumento a Pietro I a Mosca, anche quello lavoro di Tsereteli, unanimemente criticato da moscoviti e turisti. Pelin è a capo del Dipartimento per la Chiesa e la Società della diocesi di San Pietroburgo della Chiesa ortodossa russa; in precedenza, la portavoce della diocesi Natalia Rodomanova aveva detto che l'arcidiocesi considerava la questione della possibile installazione della statua di Cristo nella città un business laico e non aveva intenzione di intervenire nella discussione, sottolineando però che "l'installazione di statue giganti non è nelle tradizioni del cristianesimo orientale".