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Italia, Russia, Bielorussia, Kazakistan - 26 giugno 2013Torna all'indice →

Cresce l’interscambio tra Italia e Russia (più 14%). A Roma si fa il punto

Volano gli scambi tra l’Italia e l’unione doganale che comprende Russia, Bielorussia e Kazakistan nel primo trimestre di quest’anno. La crescita del business – secondo l’analisi del centro studi di Intesa Sanpaolo su base Istat – è infatti del 5% con la nuova troika commerciale asiatica (assieme i tre paesi rappresentano l’83% del potenziale economico dell’ex Urss) e addirittura del 14% nell’interscambio con la sola Russia. Ma l’unione doganale tra Russia, Bielorussia e Kazakistan, a cui partecipano dal 29 maggio scorso anche Ucraina e Kyrgystan in qualità di paesi osservatori, è per le imprese italiane una chance commerciale in parte ancora inespressa, nonostante uno sviluppo del 50% negli ultimi cinque anni. È questo il tema del seminario che si tiene oggi a Roma, al tempio di Adriano, organizzato dall’associazione Conoscere Eurasia e da Network Globale – Agenzia per l’internazionalizzazione, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, Banca Intesa Russia, studio Carnelutti e con il sostengo dell’Ice. Da oltre un anno spazio di libero scambio, l’unione doganale – spiegano gli esperti – è nata per facilitare i rapporti commerciali con i principali partner internazionali attraverso l’istituzione di regole, in linea Wto, in favore del libero mercato. Sono questi i capisaldi di un sistema che può rappresentare una fonte importante di scambi anche per l’Italia (al terzo posto tra i paesi Ue dietro a Germania e Olanda), che nel 2012 ha realizzato affari per 34,4 miliardi di euro. Ancora meglio sta andando nel primo trimestre 2013, con un più 5% raggiunto da 750 imprese italiane operanti in Eurasia per lo più nei settori dell’energia, dell’agroalimentare, della moda, delle telecomunicazioni e dell’auto. Altra nota positiva è la lieve diminuzione del saldo della bilancia commerciale, storicamente sfavorevole per il nostro paese: le importazioni verso la troika hanno infatti segnato un più 3%, mentre l’export made in Italy è cresciuto del 9,6%. Per Claudia Bugno, consigliere di Network Globale, “tra le aree geografiche di nostro riferimento la federazione Russa e l’unione doganale rappresentano un’area strategica per le imprese, vista la disponibilità di risorse e la possibilità di crescita”. In questa prospettiva s’inquadra la nostra prossima missione imprenditoriale multisettoriale in Russia, che l’agenzia ha in programma dal 3 al 6 luglio prossimi con più di dieci aziende coinvolte”.