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Balcani - 31 luglio 2013Torna all'indice →

Balcani, a Brdo otto paesi insieme per l’integrazione euro-atlantica

Le linee per guardare a un reale processo di collaborazione nei Balcani sono state tracciate da nove capi di stato riuniti a Brdo pri Kranju, in Slovenia, nell’ambito del “Processo Brdo”. Il gruppo di lavoro ha come obiettivo il rafforzamento dell’integrazione euro-atlantica di tutta la regione balcanica, anche se i singoli paesi hanno posizioni molto differenti rispetto all’Ue e alla Nato. La Slovenia e la Croazia sono gli unici due stati membri di entrambe le organizzazioni. La Macedonia e la Bosnia Erzegovina, invece, sembrano in questo momento più lontani dalle dinamiche europee. Oltre al presidente sloveno Borut Pahor, che ha ospitato il vertice, e al presidente croato Ivo Josipovic, che ne è stato assieme a Pahor l’organizzatore, erano presenti altri sei capi di stato delle repubbliche balcaniche: Tomislav Nikolic (Serbia), Atifete Jahjaga (Kosovo), Filip Vujanovic (Montenegro), Gjorge Ivanov (Macedonia), Zeljko Komsic (Bosnia Erzegovina) e Bujar Nishani (Albania). A Brdo sono arrivati anche i ministri degli Esteri, con a capo lo sloveno Karl Erjavec e il francese Laurent Fabius. Ospite d’onore il presidente francese Francois Hollande. Tra i temi toccati, il croato Josipovic ha menzionato l’importanza della ricerca della soluzione alla disputa tra Macedonia e Grecia riguardo alla denominazione dello stato macedone. Inoltre, “la collaborazione economica nella regione dei Balcani è – secondo il presidente croato – quasi indispensabile. Le economie dei singoli stati da sole non riescono a entrare nei grandi mercati di Asia e Africa”.