Vie dell'est
settimanale d'informazione dell'europa centrale e orientale
Attualità
Uzbekistan - 17 dicembre 2014Torna all'indice →

Condannato il curatore del museo uzbeko che vendeva le opere d’arte esposte sostituendole con falsi

Il curatore capo del Museo di stato uzbeko Mirfayz Usmonov è stato condannato a nove anni di carcere per aver venduto per ben 15 anni, dal 1999 e oggi, numerose opere di artisti delle avanguardie russe e di altri paesi dell'Urss, incluse opere degli uzbeki Aleksandr Nikolayev, Richard-Karl Sommer, Viktor Ufimtsev, sostituendole con dei falsi. A otto anni di carcere sono state condannate anche altre due persone, due collaboratori di Usmonov coinvolti nella frode. Ognuna delle opere è stata venduta per cifre comprese fra i 100 e gli 800 dollari a clienti non ancora identificati dalla procura, che ha diffuso la notizia. Alo stesso modo sono state cedute anche 25 opere di artisti europei di epoche diverse, fra cui una attribuita all'artista italiano Lorenzo di Credi. Secondo quanto ricorda il Guardian, quando nel novembre del 2012 era stata esposta al museo una tela attribuita a Paolo Veronese, presentata dai curatori come un capolavoro perduto dell'arte occidentale, l'ambasciata italiana a Tashkent aveva invitato alla cautela e a ulteriori verifiche sull'attribuzione dell'opera. I curatori avevano esposto la versione della Lamentazione del Cristo precisando che la tela era arrivata in Uzbekistan, allora parte dell'impero russo, nell'Ottocento. In quello stesso periodo, era stata organizzata una mostra di ceramiche di Picasso “dimenticate da tempo”.