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Cultura
Serbia - 27 gennaio 2016Torna all'indice →

Magris presenta a Belgrado le sue opere tradotte

Bagno di folla a Belgrado per Claudio Magris, che ha presentato le edizioni in serbo di “Danubio” (1986) e “Microcosmi” (1997), due delle sue opere di maggiore successo. In un affollato incontro letterario al Dom Omladine, promosso e sostenuto dal locale Istituto italiano di cultura, lo scrittore triestino si è soffermato in particolare su alcuni temi portanti e caratterizzanti di “Danubio”, il grande fiume che bagna anche Belgrado e lungo il quale si svolge il lungo viaggio mitteleuropeo di Magris attraverso Paesi, culture, storie, uomini che vivono sulle sue sponde. "Viaggiare significa attraversare frontiere, fisiche e psicologiche, un tema che mi ha sempre affascinato. Sono nato infatti a Trieste, città di frontiera per eccellenza fra mondo latino, slavo e germanico", ha detto Magris, che ha ricordato le sue sensazioni, da giovane, alla vista della frontiera del Carso. "Allora non era una frontiera qualunque, ma rappresentava una cortina di ferro, invalicabile, al di là della quale vi era un mondo oscuro e sconosciuto". "In Danubio vi sono tanti confini, fisici e psicologici, quelli che sono dentro di noi", ha aggiunto lo scrittore, che ha sottolineato la centralità che nel suo ha la Serbia e la sua cultura. "La traduzione, in un certo senso, mi ha fatto diventare uno scrittore anche serbo". Alla serata con Magris sono intervenuti Snezana Milinkovic, titolare della cattedra di italianistica all'Università di Belgrado e traduttrice di “Danubio” (Dunav) e delle altre opere dello scrittore italiano apparse in serbo e Gojko Bozovic, direttore della casa editrice Arhipelag, che ha pubblicato le opere di Magris in Serbia. A metà giornata Claudio Magris è stato ospite a pranzo dell'Ambasciatore d'Italia a Belgrado Giuseppe Manzo, che ha sottolineato il contributo che grandi scrittori come Magris danno alla conoscenza e diffusione della cultura italiana. "La diffusione della lingua e della cultura italiana è una priorità della nostra azione a Belgrado - ha detto Manzo. Tradurre in serbo 'Danubio' di Claudio Magris aiuta a promuovere la nostra cultura nei Balcani in un momento in cui questa regione, con il sostegno dell'Italia, aspira a integrarsi nella famiglia europea".