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Slovenia - 28 marzo 2012Torna all'indice →
E la Slovenia boccia i nuovi diritti per coppie dello stesso sesso
Gli sloveni, in un referendum, hanno respinto il nuovo Codice sulla famiglia che avrebbe garantito, fra l’altro, più ampi diritti alle coppie gay. Tra le aperture, era prevista la possibilità per un componente della coppia di adottare i figli naturali dell’altro partner. Come ha reso noto la Commissione elettorale dopo lo spoglio delle schede, il 55% dei votanti ha detto no all’allargamento dei diritti per le coppie omosessuali. L’affluenza è stata molto bassa, appena il 29,6% degli 1,7 milioni di aventi diritto al voto. Il referendum è comunque valido poiché in Slovenia non è richiesto un quorum prestabilito, ma basta la semplice maggioranza dei voti espressi. Alla nuova legge, voluta dal precedente governo di centro-sinistra, si sono fortemente opposte tutte le maggiori comunità religiose presenti nel paese, in primo luogo la chiesa cattolica. “Il ruolo di un padre e di una madre per i bambini è insostituibile”, ha chiarito nei giorni scorsi l’arcivescovo di Lubiana, Anton Stres, invitando gli sloveni a votare contro la legge. Miha Lobnik, portavoce delle organizzazioni per i diritti dei gay e del fronte del sì, ha detto da parte sua “di essere deluso, ma non scoraggiato. Un risultato positivo di questo referendum è che gli sloveni hanno imparato che esistono vari, nuovi tipi di famiglie – ha aggiunto Lobnik, – che ci sono bambini che vivono con coppie omosessuali, e che queste famiglie dovrebbero essere riconosciute e tutelate in qualche modo”.